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lunedì 22 marzo 2010

Da clinica degli Orrori a clinica dei Promotori


L’ex clinica Santa Rita di Milano, meglio nota come la “clinica degli orrori”, è balzata agli onori della cronaca per la vicenda dei pazienti operati inutilmente al fine di far lievitare i rimborsi con danno all’ASL Città di Milano e alla Regione Lombardia.

L’inchiesta, iniziata nel 2007, è sfociata nel processo che ha già portato a un risarcimento di 200mila euro per quattro pazienti, e che vede tra i protagonisti l’ex direttore dell’U.O. di Chirurgia Toracica Pier Paolo Brega Massone e l’amministratore della clinica “il notaio” Francesco Paolo Pipitone (che ha già patteggiato la pena a 4 anni e 4 mesi).

Nonostante il recentissimo travagliato passato, l’ex clinica Santa Rita sembra avere già riallacciato i rapporti con la nuova ASL Milano: nella “Guida ai servizi dell’ASL di Milano”, un vademecum sui servizi sanitari milanesi pubblicato da pochi giorni, l’ex clinica Santa Rita, oggi Istituto Clinico Città-Studi, spicca per l’intera pagina dedicata (fonte LaRepubblica.it). Visto che gli spazi riservati alle strutture sanitarie erano in vendita a prezzi differenti in base alle dimensioni di “visibilità” scelte, risulta chiaro come la Clinica abbia deciso di investire “pesantemente” per cercare di risollevare l’immagine appannata degli ultimi anni.

Perfino la nuova Direzione Sanitaria sembra essere in linea con l’attività di promozione, in quanto il Dir. Eugenio Carlo Maria Vignati in precedenza svolgeva l’incarico di direttore dell’ufficio stampa dell’Azienda Ospedaliera di Legnano.

D’altronde anche il cambio di denominazione sociale deve aver giovato: facendo una ricerca con Google su “Istituto clinico città studi”, nella prima pagina dei risultati, vi è un solo accenno ai fatti sopra citati contro i 7 su 10 derivanti dalla ricerca di “Clinica Santa Rita”!

lunedì 23 novembre 2009

Buco della Sanità calabrese: 5 ospedali in chiusura


I tagli all'interno della Sanità Calabrese non accennano a diminuire.

Alla cessazione per malasanità di alcuni reparti dell'Ospedale di Melito Porto Salvo si aggiungono nuove chiusure a fronte di una razionalizzazione della spesa sanitaria.

Nell'ordine, a partire dal nuovo anno, chiuderanno gli Ospedali di Chiaravalle, Oppido Mamertina, Mormanno, Palmi e San Marco Argentano.

L'ennesimo giro di vite servirà a ripristinare il servizio sanitario della regione Calabria?